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Presentazione di L’offesa, la colpa, il fantasma, di Marco Fortunato (Il Melangolo)
07/04/2014, h. 11:00 - 13:00
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Lunedì 7 aprile, h. 11
Università degli Studi di Roma Tre – Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo – Via Ostiense 236, Roma
In Caducità Freud indica i tre atteggiamenti che l’uomo può assumere dinanzi al destino di morte suo e degli altri enti. Può credere che la morte sia pura parvenza e che tutti siano eterni; può sbeffeggiare l’immortalità e sostenere che è proprio il caduco ad avere un valore speciale; può ammettere che il destino di morte svilisce quel che vi soggiace e non riuscire più a godere nemmeno del grande e del bello perché lo turba la pre-visione della distruzione che li attende. La caducità, però, non è che una delle due più dure offese che ogni uomo subisce: l’altra è la condanna alla serialità, cioè il fatto di essere solo uno fra innumerevoli altri uomini da cui nulla di essenziale lo distingue. Di fronte a questa doppia offesa, l’individuo insorge pretendendo di non morire e di essere l’unico. Ma accampare tale pretesa è un atto di estrema prepotenza implicante piena adesione al vergognoso tratto fondamentale del mondo, che è il suo essere retto e pervaso da una Necessità che si esprime come forza/violenza. All’uomo non resta perciò che chiedere consolazione ai prodotti della sua immaginazione e soprattutto al fantasma mnestico che, oltre a prolungare la vita del passato-del morto, gli accorda una certa originalità: infatti, ricordando, ognuno si differenzia da quel che accadde, in quanto lo altera-lo ricorda “male”, e dagli altri che lo vissero, in quanto commette un “errore” diverso dai loro