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Presentazione di La banda del palo d’oro, di Enzo d’Antonio (Ad est dell’equatore editore)
09/12/2013, h. 18:00 - 20:00
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Enzo d’Antonio, La banda del palo d’oro, Ad est dell’equatore editore
Dialogherà con l’autore Carlo Sperduti
Nella desolata Italia della crisi economica post ancien régime prospera un mercato sotterraneo di oggettistica erotica appartenuta all’ex presidente del consiglio, il cui pezzo più pregiato è un palo da lap dance tutto d’oro.
Muovendo da un reportage su una pornostar che cerca, fuori tempo massimo, di riciclarsi in politica, il giornalista freelance Gigi Lobo e il suo socio, il paparazzo Caffarelli, si trovano arruolati in un’improbabile banda di disadattati sulle tracce della preziosa pertica, che è, insieme, una sorta di Graal in versione trash e provinciale, e il simbolo di un potere al tramonto ma radicato nell’immaginario.
A complicare le loro picaresche avventure, sonnambuli in marcia su Milano, ladri, imprenditori e piccoli editori, innamoramenti, inganni e sospetti. Un romanzo dal rigoroso sviluppo narrativo, esilarante e malinconico, che chiama alla solidarietà tra diseredati e si legge di corsa, sull’onda di un’ironia diffusa.
Ah sì Corbetta, penso, lo so anch’io, e prima la pianura padana era tutta un grande ghiaccio e poi il ghiaccio si è sciolto ed è rovinato a valle con rocce, cristalli, minerali e l’oro è rimasto lì, nella sabbia. E brillava nella sabbia e nei quarzi, e attirava i raggi del sole e quasi sicuramente camminando per le valli c’era da restare abbagliati da quel richiamo luminoso, quelle gocce solide che non si riusciva a isolare dal fondo ma risplendevano in un numero infinito di punti che sembravano comunicanti, un fuoco acceso nella pietra e nella ghiaia, l’elemento più scarso e più visibile, una specie di strizzata d’occhio dai sassi, una premonizione di elettricità con un colore impossibile da inventare, pura luce d’oro, insomma, altro che questa azzurra che ora sta tingendo i palazzi attorno a noi di onde invadenti.
«Tutto a posto?» Chiede lo sbirro sporgendosi dal finestrino dell’Alfa.
«A posto un cazzo» ribatte il Corbetta ancora curvo come un cerchione.
Enzo D’Antonio (Napoli, 1963). Giornalista e scrittore, vive e lavora a Milano. Ha pubblicato: Il cavaliere termico (Romanzo), Sedizioni, 2010. La sua pièce teatrale “Il governo della sabbia”, scritta con i detenuti del carcere di Bollate, è stata rappresentata nel 2006, in carcere e alla Triennale di Milano.