Giovedì 27 novembre, h. 18

Presentazione di “Il superlativo di amare” di Sergio Garufi, Ponte alle grazie

Ne parla con l’autore Elisabetta Bolondi

Gino, quasi cinquant’anni, scrittore di un solo libro, campa come traduttore, trascina una relazione con una donna sposata, non ha soldi, non ha certezze, non ha legami. All’apparenza, è uno dei tanti sfigati ultraquarantenni che popolano la narrativa italiana. Ma non è così. Uno a uno, i suoi desideri sembrano avverarsi: lo scotto da pagare sarà notevole, sarà paradossale, ma è la tragicommedia di un uomo che ce la fa.
Il superlativo di amare è un romanzo che ne contiene molti: l’eterno conflitto tra le aspettative giovanili e la loro evaporazione; una generazione che è stata tenuta in panchina e a cui ora si chiede di farsi da parte; un amore e una cocciuta, ironica, romantica fedeltà a sé stessi, alle passioni mai spente e agli ideali inattinti della giovinezza, unico antidoto contro la vanità e l’indifferenza di un mondo che rimane sempre uguale.