Venerdì 7 febbraio, h. 18

Annarosa Mattei, Il sonno del reame, Mondadori

Ne parlano con l’autrice Fabio Benzi, Giampaolo Correale, Mirella Serri

Letture di Marilù Prati

Una novella fantastica e paradossale racconta, con una scrittura al contempo tesa e leggera, l’eterno conflitto tra potere e cultura attraverso una trama ironica e satirica e un finale tutto da scoprire.

Nel Castello di un antico Reame si organizza un grandioso evento per celebrare il potere assoluto del principe Gaudenzio che mal sopporta la cultura e il libero pensiero. Fedeli consiglieri lo assistono nel progetto di abolire ogni forma di sapienza, arte e bellezza. Il popolo del Reame, paralizzato da una sconosciuta epidemia di smemoratezza, precipita nell’inerzia senza accorgersi di nulla. Resiste alla sistematica azione distruttiva solo un variegato manipolo di personaggi capaci di ricordare e di intendere: una donna inquieta, un grande maestro, un gatto sapiente, un antiquario con permesso di andata e ritorno dall’aldilà. Il ritrovamento di un misterioso ritratto cinquecentesco e di un antico codice di poesie d’amore giunge in loro aiuto.

Commenti della stampa:

“Una sarabanda piena di ironia e di invenzioni (..) una parodia grottesca del potere” (Andrea Velardi «Il Messaggero»): “fra castelli, principi, cortigiani, grandi maestri, gatti sapienti, antiquari con il permesso di andata e ritorno dall’aldilà, appare, nascosta fra le pagine della fantasia, l’Italia di oggi” (Tommaso Cerno, «l’Espresso»). Una “suggestiva allegoria su un’Italia immemore e incolta, dominata dall’assolutismo di un principe che non tollera il libero pensiero” (Giovanni Valentini, «la Repubblica»), “un apologo sul nostro tempo” che “ricorda un po’ Salò o le centoventi giornate di Sodoma di Pasolini” (Marcello Sorgi, «La Stampa»). Il romanzo, dove “tutto accade in un solo vorticoso giorno”, “è anche una esilarante cronaca a chiave dei nostri anni” (Daria Galateria, «il Venerdì»).