13 febbraio, h. 10,30

A cura di Paola Scremin

Joan Miró (1893-1983), ha iniziato la carriera artistica a Barcellona, dopo una malattia che lo porta a decidere di lasciare un lavoro borghese di contabile. Dal 1920, ha diviso il tempo tra la sua amata terra di Montroig (Spagna) e Parigi, dove nel 1924, si unisce al gruppo surrealista di Breton, rimanendo sempre unico e personale. Nel 1929, in un momento di crisi, elabora una ribellione alla pittura che lo avvicina agli assemblaggi e ai collage dadaisti. Da ora in poi la sperimentazione lo accompagna in un lavoro intenso di materiali e tecniche, dalla scultura, al murales. Fino alla morte, Mirò è riuscito a tenere una cifra stilistica molto alta, dialogando con le correnti moderne del secondo dopoguerra: dipinge con le dita, stende il colore con il pugno, strofina la tela con movimenti circolari, gesti di un pittore che emula tratti primitivi, arcaici e primari di un fare pittura come ultimo gesto estremo.

Note: la conferma di adesione deve avvenire tramite telefono o email presso la libreria, possibilmente il sabato prima dell’incontro. Il costo per un incontro è di 30€. Sconto del 25% (90€) per chi prenota almeno 4 incontri a scelta.